mercoledì 17 marzo 2010

LE REGOLE, LA DEMOCRAZIA E LE RISPOSTE CHE NON ARRIVANO.
“Berlusconi, è ancora troppo forte per essere finito, ma ormai è troppo sfinito per essere forte”. Pensieri e parole, sacrosante pronunciate alcuni giorni fa da Pierluigi Bersani. Il Presidente Berlusconi, invece di prendersela con i dirigenti del suo partito per aver presentato fuori tempo massimo i documenti per le elezioni nel Lazio, accusa i radicali e i giudici per averli ostacolati, con una ricostruzione dei fatti che ci fa pensare: ma era presente anche lui alla presentazione della lista? L'insofferenza al rispetto delle regole che noi cittadini dobbiamo osservare (dal pagamento delle tasse, al termine ultimo per l'iscrizione dei bambini alla scuola, al concorso pubblico ecc.) è ormai nota, ci viene solo in mente senza andare oltre, il dibattito televisivo con il Presidente Prodi e le polemiche che lo hanno preceduto. In questi due anni di governo, a ben vedere si è parlato tantissimo di: veline da candidare alle europee, di escort, di divorzio, di processo breve, legittimo impedimento, di cambiare la costituzione, di riforme necessarie al paese (ma ormai gia messe in soffitta). Il tanto atteso momento del sereno confronto e del dibattito che si era aperto subito dopo l'attentato al Presidente del dicembre scorso è gia stato dimenticato. Gli operai che stanno perdendo il posto di lavoro, lo hanno già perso, devono salire sui tetti per difenderlo, la cassa integrazione che sta per finire (l'allungamento di sei mesi è stato stroncato dalla Ragioneria Generale dello Stato per mancanza di fondi) aspettano risposte, il tanto auspicato e richiesto confronto in parlamento con il Ministro Tremonti richiesto da mesi da Bersani viene continuamente rimandato. La forza di Berlusconi non si discute, ma forse è il caso che l' opposizione, il PD costruisca un alternativa seria, solida e credibile.