mercoledì 22 settembre 2010

ALTRO CHE PORCELLUM…
Forse è solo un’ipotesi, ma lo scenario che ci illustra Michele Serra ne L’amaca del 17 settembre (qui sotto riportato) ci fa rabbrividire.
"Si dice trasformismo, si dice traffico di deputati e subito si pensa ai giacimenti di oscuri onorevoli del Sud, figli del voto di scambio e del sottopotere, di incerta matrice ideologica e di certissimo attaccamento alle loro fameliche clientele. Ma non è certo meridionale Massimo Calearo, il confindustriale vicentino eletto nel Pd, poi passato con Rutelli e oggi, secondo ricorrenti voci romane, probabile soccorritore, con il suo voto, del vacillante governo Berlusconi, e tra i papabili per il ministero (fantasma) dello Sviluppo economico. Lui, del resto, ha sempre detto di non essere mai stato di sinistra. Volendo, gli si potrebbe imputare di avere accettato comunque i voti di sinistra grazie a una legge elettorale ignobile che affida la selezione degli eletti ai capi di partito e non agli elettori. Anche per questo il capo d'imputazione più grave, secondo logica, è per il Pd che lo ha candidato in un goffo slancio di ecumenismo politico (il gusto, piuttosto puerile, di poter dire «abbiamo anche noi un industriale del Nord-Est»), e rischia di ritrovarselo, oggi, tra gli avversari in Parlamento. Chi ha votato Pd in quel collegio, e si ritrova defraudato della sua volontà politica, di quale umore sarà, adesso?"

Michele Serra - Repubblica