sabato 31 luglio 2010

L'INTERVENTO DI BERSANI SULLA MANOVRA

domenica 4 luglio 2010

QUESTA LEGGE NON DIFENDE LA PRIVACY
La privacy è un elemento fondamentale della democrazia. Se questa viene indebolita tutto il sistema democratico ne risentirebbe. Bisogna essere chiari, semplici, diretti nel raccontare, nel far capire che questa legge non difende affatto la privacy. Non è vero che questa legge difende, come è stato detto, le telefonate tra fidanzati. Il ddl sulle intercettazioni ha un unico scopo: impedire che i giornalisti, e non soltanto loro, possano farci conoscere quello che sta accadendo; impedire che il potere possa essere raccontato. La privacy che loro vogliono difendere è la privacy degli affari, anzi dei malaffari. Quello che stiamo facendo lo stiamo facendo anche e soprattutto in nome di regole universali. Che permettono altrove di raccontare, di essere liberi. Tutt'altro che diffamare il paese, tutt'altro che compromettere l'immagine dell'Italia nel mondo. Sono convinto che questa battaglia sia trasversale, è una battaglia che non riguarda neanche più le parti politiche. Mi sembra che in Italia stia accadendo qualcosa di molto pericoloso e complicato, cioè che si stia iniziando a dividere il paese in persone perbene, indipendentemente dalle idee, e banditi, indipendentemente dalle idee. Feriscono le parole di Marcello Dell'Utri che per l'ennesima volta ha definito Mangano un eroe. Non possiamo far passare queste cose come naturali, come una boutade politica, come una semplice provocazione. È gravissimo, non è pensabile. Grazie alle intercettazioni, per esempio, si è potuto raccontare gli affari che riguardano l'imprenditoria criminale che aveva coinvolto Nicola Cosentino, il sottosegretario allo Sviluppo. Se ci fosse stata questa legge-bavaglio non avremmo mai potuto saperlo. Ecco, quello che voglio ribadire è che in qualche modo ci stanno spingendo a dire: "Tanto è tutto uno schifo, è tutto una chiavica", come si dice al mio paese. E questo non bisogna pensarlo, perché è esattamente quello che vogliono. Resistere è una parola complicata, forse spesso un po' abusata, quasi come la parola amore che se la ripeti troppo spesso, se la spendi troppo insomma, si lercia. In qualche modo resistere oggi significa permettere di raccontare, voi lo racconterete a qualcun altro e qualcun altro ancora a qualcun altro e soprattutto senza avere paura di confrontarsi con gli altri, senza pensare male o criminalizzare chi ha votato in maniera differente, chi la pensa in maniera diversa. Credo che ci sia uno spazio in questo momento per parlare al cuore delle persone. Ieri ero a Viterbo, una città feudo del Pdl eppure c'erano migliaia di persone ad ascoltare delle storie che qualcuno non ha condiviso e qualcun altro sì. Secondo me questo è il momento per parlare al cuore di molte persone e sognare un paese diverso.
Danilo Dolci un grande filosofo che visse in Sicilia diceva che possiamo crescere solo se sappiamo sognare di crescere. Allora io credo che l'Italia potrà crescere solo se iniziamo a sognarla.
Tratto dall’intervento di Roberto Saviano durante la manifestazione in piazza Navona a Roma il 1 luglio